#agescidalpapa – saluto dei presidenti

Siamo venuti a Roma con il bastone e la bisaccia del pellegrino.IMG_8363

Siamo venuti ad incontrare il nostro Papa pieni di gioia, desiderosi di offrirci per fare bella la nostra Chiesa.

Questa piazza, oggi, e’ un’immagine fedele di ciò che è l’ Agesci: una grande famiglia cui appartengono bambini e bambine, ragazze e ragazzi, accompagnati da giovani adulti e adulti meno giovani.
Tutti noi, e tutti allo stesso modo, abbiamo promesso di fare del nostro meglio per essere sempre pronti e preparati a servire.

Gli scout sono gente umile, che cammina per strada. A volte la strada si fa difficile, in salita. Ecco perché portiamo una bisaccia, essenziale: per non essere appesantiti dalle tante cose inutili che spesso occupano la nostra vita e ci fanno allontanare dalle cose semplici, che sono poi le più vere e le più belle.

 La bellezza del nostro camminare da pellegrini, venire qui ad incontrare te, Papa Francesco, è il desiderio di abbracciare chi ogni giorno ci indica la strada maestra e ci invita a occuparci del mondo.

Siamo nelle città, nei quartieri dove possiamo essere più utili, e nei paesi.  Abitiamo le Parrocchie e qui proviamo a fare la nostra parte,  come chi abita una casa insieme ad altri.

Ma non vogliamo dimenticare che senza l’appoggio dei nostri parroci e dei nostri vescovi, non riusciremmo ad essere  una presenza così viva sul territorio.

 In tutte le nostre esperienze, in tutti i nostri percorsi, al centro  ci sono  sempre i ragazzi.  E’ lo Scautismo che mette al centro i ragazzi. Lo Scautismo e’  proprio nato – nella mente e nel cuore di Baden  Powell, il nostro fondatore – pensando a loro: ai ragazzi e  alla loro felicità presente e futura.

La proposta che gli adulti dell’Agesci rivolgono ai ragazzi è fatta di esperienze, di vita,  che gradualmente svelano a ciascuno come la strada più sicura verso la felicità sia costituita dall’impegno a procurare la felicità agli altri.
Nello Scautismo i ragazzi sono veri artefici del proprio cammino di crescita.  E lungo questo cammino hanno  negli adulti dei compagni di strada, testimoni del Vangelo, che mentre li guidano sanno di poter crescere con loro, nella ricerca della pienezza nella volontà di Cristo e della sua Chiesa.

Santo Padre, la nostra scelta educativa e di evangelizzazione è rivolta fino ai confini del mondo, non solo in senso geografico, ma esistenziale. Vogliamo giungere nelle periferie del vivere umano, là dove il messaggio di Cristo è più atteso e cercato, ma senza la consapevolezza che è proprio quel messaggio che si attende e si cerca.

Ci permettiamo di sentirci proprio «… Chiesa “in uscita” ….comunità di … missionari che prendono l’iniziativa, che si coinvolgono, che accompagnano, che fruttificano, che festeggiano»  (Evangelii gaudium n. 24)

“Ora, Santo padre, desideriamo presentarle dei simboli. Noi crediamo molto nel valore e nella forza dei simboli. Ciò che le offriamo, perciò, rappresenta quello che siamo, racconta la strada che abbiamo percorso da pellegrini  fin qui, ed anche qualche tratto della, nostra storia. “

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